Coro Parrocchiale di Flambro
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A mani vuote
Paolo (24/12/2014)  



Ai tempi di re Erode, la notte in cui nacque Gesù, gli angeli portarono la buona notizia ai pastori. C’era un pastore poverissimo, tanto povero che non aveva nulla. Quando i suoi amici decisero di andare alla grotta portando qualche dono, invitarono anche lui. Ma lui diceva: “Io non posso venire: sono a mani vuote, che posso dare?” Ma gli altri tanto dissero e tanto fecero, che lo convinsero.
Così arrivarono dove era il Bambino, con sua Madre e Giuseppe. Maria aveva tra le braccia il Bambino e sorrideva vedendo la generosità di chi offriva cacio, lana o qualche frutto. Scorse il pastore che non aveva nulla e gli fece cenno di venire. Lui si fece avanti imbarazzato. Maria, per avere libere le mani e ricevere i doni dei pastori, depose dolcemente il Bambino tra le braccia del pastore che era a mani vuote.
Quando cerchi di entrare in te stesso e ti accorgi di essere “a mani vuote”, povero e debole, non spaventarti: è la tua ricchezza. Le mani vuote, sono il recipiente del dono che Dio vuol farti, primo fra tutti quello della coscienza di te stesso. E poi addirittura il dono di sé stesso.