Coro Parrocchiale di Flambro |
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Le quattro candele |
Paolo (12/07/2014) |
Questa è la storia di quattro candele che, bruciando, si consumavano lentamente. Bruciavano e si consumavano inutilmente perché - dicevano loro - "Nessuno si cura di noi, nessuno approfitta della nostra luce e del nostro calore". Così si espresse la prima candela: "Io sono la Pace, gli uomini non riescono a mantenermi, penso proprio che non resti altro da fare che spegnermi". Così fu, e a poco a poco la candela si lasciò spegnere completamente. Anche la seconda candela a poco a poco, vedendo spenta la prima candela, si lasciò prendere dallo sconforto e disse: "Io sono la Fede, purtroppo non servo a nulla, gli uomini non ne vogliono sapere di me e perciò non ho motivo che resti accesa". Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense. Triste e sconsolata, la terza candela a sua volta disse: "Io sono l'Amore. Non ho forza per continuare a rimanere accesa. Gli uomini non mi considerano e non comprendono la mia importanza. Essi odiano perfino coloro che più li amano, i loro familiari". E, senza attendere oltre la candela si lasciò spegnere. Inaspettatamente, un bimbo, in quel momento entrò nella stanza e vide le tre candele spente. Impaurito per la semi oscurità disse: "Ma cosa fate! Voi dovete rimanere accese, io ho paura del buio". E così dicendo scoppiò in lacrime. Allora la quarta candela impietositasi, disse: "Non temere, non piangere: finché io sarò accesa, potremo sempre riaccendere le altre candele. Io sono la Speranza". Con gli occhi gonfi e lucidi di lacrime, il bimbo prese la candela della Speranza e riaccese tutte le altre. Che non si spenga mai la speranza dentro il nostro cuore... E che ciascuno di noi possa essere lo strumento, come quel bimbo capace in ogni momento di riaccendere, con la sua speranza, la fede, la pace e l'amore. |
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