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Santa Messa Pontificale in lingua latina presso la basilica di Sant’Ambrogio (Milano)
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Laura (25/06/2013)



Domenica 23 giugno 2013 ho avuto il piacere di partecipare alla Santa Messa Solenne Pontificale in lingua latina dei SS. Martiri Gervasio e Protasio, presieduta da S. Ecc. Mons. Erminio De Scalzi, presso la basilica di Sant’Ambrogio (Milano).
Questa basilica è una delle più antiche di Milano, edificata tra il 379 ed il 386 per volere del suo vescovo Ambrogio.   
Ad accompagnare la celebrazione i canti della Cappella Musicale Ambrosiana, un gruppo impegnato nel canto polifonico, degno della grandezza dei misteri che qui si celebrano.

Durante l’omelia Mons. De Scalzi ha ricordato le figure dei santi Gervasio e Protasio, patroni della Chiesa Ambrosiana
È stato proprio Sant’Ambrogio a trovare nel giugno del 386 le spoglie mortali di questi due martiri uccisi durante le persecuzioni di Nerone.
Venerdì 19 giugno 386 S. Ambrogio predispose la traslazione delle spoglie mortali dei due martiri, al quale partecipò un nutrito concorso di popolo  verso quella basilica, che il vescovo di Milano aveva fatto costruire per sé. Fu dunque in origine chiamata Basilica Martyrum. S. Ambrogio aveva predisposto il luogo sotto l’altare della nuova basilica, come sua tomba. Scoperti i corpi dei due martiri, cedette loro dexteram portionem.
Il 4 aprile 397 morì anche il vescovo Ambrogio. Dal duomo di Milano le sue spoglie mortali furono portare in questa basilica. Qui riposò con i due santi. «Tales ambio defensores» (io ambisco avere tali difensori), questo era il suo volere.
Nel corso del IX secolo l’arcivescovo Angilberto II riconobbe le reliquie di Ambrogio, Gervasio e Protasio e le traslò in un unico sarcofago di prezioso porfido, che venne appoggiato, con mutato orientamento, sopra le due sepolture precedenti, ormai vuote.
Lo stesso sarcofago fu portato alla luce nel 1864, durante approfonditi scavi intorno all’altare maggiore, e aperto l’8 agosto 1871. Dal 1874 i tre corpi furono deposti in una preziosa urna in argento e cristallo.

Dopo questa interessante sintesi che racchiudeva le vicende dei santi Gervasio e Protasio e del grande valore che attribuì loro Ambrogio, Mons. De Scalzi ha focalizzato la sua attenzione proprio sul martirio, che il vescovo e patrono di Milano, vedeva come il modo migliore per RISVEGLIARE UNA FEDE CHE SI STAVA ASSOPENDO, una PEDAGOGIA PER COSTRUIRE CRISTIANI SERI E VERI.
Nel 313 la Chiesa “esce allo scoperto” e con Teodosio il Cristianesimo diviene Religione di Stato.
A questa Chiesa “omologata” Sant’Ambrogio risponde proprio con l’esempio del martirio.

Mons. De Scalzi ha voluto poi guardare al nostro tempo e a quello che ancora oggi Sant’Ambrogio può insegnare con il suo pensiero ed i suoi insegnamenti.
Se un tempo la fede era un’eredità familiare, trasmessa di padre in figlio, oggi nascono intere generazioni che non sono più di madrelingua cristiane. CHI CREDE OGGI SCEGLIE DI CREDERE: una libera scelta, una testimonianza concreta.
Se pensiamo che la stagione dei martiri si è conclusa: LA STAGIONE DEI MARTIRI PER LA CHIESA NON SI CHIUDE MAI. Oggi accanto ad una Chiesa oscurata in bellezza e santità, sono molti coloro che donano la loro vita per il Vangelo, coloro che vivono il martirio con l’effusione del sangue per la difesa dei più poveri ed emarginati. Ma al contempo sono molti anche coloro che vivono la fede con coerenza e sacrificio.
Il martirio è la più coerente testimonianza che i cristiani sono chiamati ogni giorno a vivere, anche a costo di un rifiuto o dell’emarginazione sociale.
Dunque un messaggio forte quello che è stato trasmesso durante l’omelia da Mons. De Scalzi: un invito a vivere un Cristianesimo impegnato, vivo, serio, senza il timore dell’emarginazione, membri autentici di una Chiesa sale della terra.

È stato un piacere condividere, con chi leggerà questo breve articolo, la mia esperienza vissuta in una splendida domenica di inizio estate, una celebrazione inusuale per la sua lingua antica e per la cornice in cui è stata celebrata.

Consiglio a chiunque arrivi nella splendida Milano, di visitare questa basilica, a molti milanesi più cara del duomo, cuore di una cristianità antica, ma ancora oggi viva e forte.


Per maggiori informazioni: http://www.basilicasantambrogio.it/