Coro Parrocchiale di Flambro
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S. Messa e processione a Saletto di Chiusaforte
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Michele (26/11/2012)



Saletto - Frazione Comune di Chiusaforte

Domenica 18 novembre 2012 ore 12:30
S. MESSA E PROCESSIONE
Il coro di Flambro (UD) ha animato la celebrazione
presieduta dal parroco Don Rafael e
dal Frate Minore Padre Luigi

L’esperienza di Saletto è stata improvvisa ed inaspettata: il coro ha raccolto l’invito a partecipare in tempi strettissimi, quasi al completo, sdoppiandosi e per i più virtuosi dando il giusto supporto anche alla liturgia domenicale in parrocchia.
Infreddoliti per i 4° centigradi alle ore 12 a Saletto, in val Raccolana, dove svettano unendo la terra e il cielo, le pendici del Montasio; eccoci in valle, tra una fine nebbia che avvolge il torrente Raclaniz e la brina che come una coltre si scorge nei prati incolti, con uno staff di strumentisti/direttori tutto al femminile.
La chiesa è accogliente e curata nei particolari, ancora fresca della ristrutturazione post terremoto. Di particolare impatto la facciata con pietra a vista, le tre navate di cui si compone, e sulla sinistra in una nicchia circolare con travi a vista, è situata la statua della Madonna della Salute a cui la chiesa è dedicata.
Don Rafael Cimpoesu è il parroco che ci ha richiesti dopo aver sentito qualche mese prima, parlare di questa realtà del medio Friuli; non ha grosse aspettative, considerando che il suo invito ad onorare tale festa solenne è capitato per caso e forse anche troppo tardi. Ci ha raccomandato un buon vestiario e soprattutto di calzare delle buone scarpe per il freddo pungente che sale dal lucido pavimento in pietra.
La Chiesa pian piano si riempie ed assieme al parroco concelebra l’Eucaristia Padre Luigi (superiore della comunità dei Frati Minori di Gemona) con la presenza del valido chierichetto flambrese Michele Cinello. Ci sono gli ultimi accordi per la “scaletta” liturgica, che con canti devozionali alla Madre di Gesù, risposta cantata al salmo, invocazioni... è sapientemente proposta con pacatezza da Don Rafael.  
Intercalare alla S. Messa è stata la processione con l’effige sacra appena sfiorata da una leggera pioggerellina e poi il canto in friulano Ave O Vergjine a richiamo delle origini friulane della gente di questa valle del tutto sorpresa per la solennità data con il canto alla Vergine.
All’uscita troviamo un buon vin brulè, qualche manicaretto e non mancano gli approcci dei coristi ed accompagnatori con i fedeli di Saletto, quasi a voler intessere una relazione votata allo scambio di impressioni sulla Messa partecipata e così ben animata.
Per il coro e gli affezionati sostenitori, è riservata una sala della canonica riscaldata con una cucina economica; su di essa si scorgono le padelle con i pasti preparati; l’ambiente è invaso da  quei profumi tipici invernali, crudi, di un buon minestrone, salsiccia e patate arrostite; la tavola è preparata ed accogliente e del buon vino non manca. Sollecitati da Padre Luigi s’intona un canto “per questo pan, per ogni don, noi ti lodiam Signor” e poi.. Il convivio è sereno e festoso, dopotutto qualcosa di caldo per ristorarci ci voleva. Padre Luigi, con modi affabili, comunica al parroco quel sentimento particolare vissuto durante la celebrazione, quando ha notato subito che il coro parrocchiale di Flambro trasmetteva qualcosa di inusuale, frutto di un Bene che va oltre la capacità umana, insomma una coesione di gruppo palpabile; e poi a tutti i presenti esprime la sua soddisfazione per aver visto unire, con il canto, l’assemblea dei fedeli al Corpo di Cristo,  non trattandosi quindi di una mera rappresentazione ma di un servizio. Anche don Rafael stupito e ancora sorpreso per la gioia donata in modo gratuito alla sua chiesa non manca ad esclamare, come ben sa chi lo conosce: “Alleluia!” E continua sorridendo a Padre Luigi: “Questo è un segno! Ce l’abbiamo fatta!  e con occhio vispo e radioso si volge prima a Gabriele e poi a Michele, manifestando in seguito a tutti, di confidare in altra occasione da rivivere assieme al coro di Flambro.
Il caffè fumante chiude questa piacevole parentesi suggellata anche dal dono del libro e cd alla piccola comunità di Saletto, che racchiudono la voce dei 40 anni di attività a “servizio”. E poi, prima del rientro, il canto Suspir da l’anime inumidisce gli occhi delle signore Milietta e Lucia, ed interpreta i nostri sentimenti di riconoscenza per la genuina ospitalità riservataci e protetta da quel manto Materno.