Coro Parrocchiale di Flambro
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BOTA FE' TORINO - APRILE 2015
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Cristina, Irene, Giacomo, Massimo, Enrico (08/06/2015)

BOTA FE’ TORINO - APRILE 2015

In occasione del bicentenario dalla nascita di Don Bosco e dell’esposizione della Sacra Sindone nel Duomo di Torino, anche noi giovani di Flambro e Mortegliano, assieme ad altri 300 ragazzi e ragazze della Diocesi di Udine, abbiamo partecipato al pellegrinaggio torinese organizzato dall’Ufficio diocesano di Pastorale Giovanile.
La struttura che ci ha dato ospitalità per la notte è stata il Sermig (SERvizio MIssionario Giovani), complesso di edifici nei quali durante la Seconda Guerra Mondiale venivano fabbricate armi, ed ora diventato l’Arsenale della Pace per merito delle idee lungimiranti di Ernesto Olivero. Nato inizialmente come gruppo missionario con l’intento di cooperare con vari missionari sparsi nel mondo, questa struttura apre oggi le porte a tutti coloro che abbiano bisogno di aiuto partendo dagli stessi cittadini di Torino, ponendo gratuità e accoglienza come cardini del modo di operare.



“La bontà è disarmante: pone la persona prima di ogni altra ragione o interesse,
considera l’altro non come potenziale nemico, ma come qualcuno
con cui si può dialogare, fa incontrare gli uomini al di là delle diversità
e fa sentire la diversità come ricchezza per aiutare a crescere.”

Da questa realtà abbiamo tratto molti insegnamenti da poter concretamente mettere in atto nelle piccole opere di servizio che svolgiamo nelle nostre parrocchie. La prima parola chiave è “accoglienza”, non solo in senso materiale, ma come predisposizione a guardare l’altro non come diverso e bisognoso, ma come qualcuno da amare, aiutare e da cui essere aiutati. A volte abbiamo la presunzione che “fare molto” significhi sempre “fare bene”; anche in questo caso il Sermig ci ha dato un insegnamento importante stimolandoci a guardare anche alla qualità delle nostre azioni: “il bene va fatto bene”!
Il cuore del nostro pellegrinaggio è stata la visita alla S. Sindone, verso la quale ci siamo accodati per qualche ora assieme a migliaia di altre persone come noi alla ricerca del volto di Gesù. I sentimenti che hanno accompagnato questa lunga attesa hanno risvegliato in noi l’immagine di un’escursione in montagna, dove la fatica e la stanchezza vengono mitigate dal desiderio di arrivare in cima e ripagate dal panorama spettacolare che la vetta regala. Giunti di fronte alla S. Sindone ci siamo immersi in contemplazione in un’atmosfera resa densa dalla Sua presenza. E’ bello riprendere le parole del nostro Arcivescovo che ci ha trasmesso l’importanza di conservare nel nostro cuore il volto di Gesù che abbiamo visto nella S. Sindone e di cercare di ritrovarlo nel volto delle persone che ci stanno vicino.

“La Scienza e la Sindone”





Il nostro pellegrinaggio si è concluso alla grande con la visita all’Oratorio di Don Bosco a Valdocco, un quartiere periferico di Torino. Don Bosco ha costruito il suo oratorio partendo dal niente, avendo a disposizione solo un semplice cortile dal quale è partita la sua grande opera di educazione della gioventù. Tante volte ci si lamenta per la mancanza di spazi, attrezzature, materiali e strumenti all’interno di oratori e parrocchie; da Don Bosco abbiamo capito che lo strumento fondamentale è la capacità di amare e di far sentire amate le persone che noi animatori educhiamo.



In questo pellegrinaggio abbiamo sperimentato anche noi in prima persona quell’Amore grande che Gesù della Sindone, morto e risorto, ha voluto per noi: si è manifestato nel bel legame che si è da subito creato tra noi ragazzi grazie alla condivisione di momenti di crescita intensi, nella dedizione dei sacerdoti che ci hanno accompagnato e guidato e sui volti dei quali abbiamo intravisto la gioia nel vederci felici, nella fiammella di spiritualità che si è ravvivata nei nostri cuori.

 















#botafeTorino – Le foto dei partecipanti




Cristina, Irene, Giacomo, Massimo, Enrico

Qui tutte le nostre foto.