Coro Parrocchiale di Flambro
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La speranza possibile
Parole e pensieri >> La speranza possibile
P. Vittorino Zerbinati (22/03/2014)



      Tutto, per la persona intelligente, è mistero. Ma la sofferenza delle creature  viventi è, ad oggi, assolutamente incomprensibile.  
Non è la morte che temo, perché non esiste. O meglio: la morte non esiste per chi muore ma per chi ci vede morire. Chi muore nemmeno si accorge, giacché, nel momento in cui prendiamo coscienza, ci troviamo in un'altra dimensione, che chiamiamo 'paradiso'. Se Gesù Cristo ha ragione, e per me ne ha da vendere - ma trova pochi clienti - tutti risorgono, credenti e atei, buoni e cattivi, sapienti e stupidi, sani e ammalati...
    Il mistero inaccettabile dall'intelligenza umana è il dolore, la malattia e la sofferenza che precedono il momento risolutivo della vita, la nostra morte, appunto. Non ho trovata nessuna spiegazione convincente. L'uomo intelligente si trova davanti all'unico mistero che solo la speranza cristiana riesce a illuminare. Perché viviamo? La scienza ci ha sempre insegnato che nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma. Come facciamo allora ad esistere se prima di noi non c'era nulla? L'universo da dove viene? Si intuisce che ci deve essere, necessariamente, un'origine di tutto questo. La fede cristiana ci rivela che l'origine  è il Dio rivelatoci da Gesù Cristo... Nessun altro, finora, ha avuto un'ipotesi migliore da proporre. La nostra intelligenza non può che confermare quanto ci suggerisce la fede, pena la perdita di senso del Tutto. Si evince che l'Autore della meravigliosa  Creazione certamente sapeva quello che faceva. Ma perché le sue creature devono passare attraverso il dolore?  Non lo so.
E quando non so, sto zitto, faccio fatica, ma taccio e spero...  
    La speranza può venire accolta solo nella fede. Vale sempre la spesa vivere, anche se non riusciamo a comprendere “qualcosa”. E visto che, in definitiva, non desideriamo morire, nonostante la sofferenza, significa che sperare è ancora l'unica alternativa che ci rimane.
    
    Amici, fidiamoci di Gesù Cristo: se va male, ci consola la certezza di aver vissuto nel migliore dei modi. Se va bene – e il cuore ci dice che andrà bene – avremo tutto da guadagnare.

P. Vittorino Zerbinati

Pradamano, 22.03.2014