La confessione
Paolo (24/05/2020)   Torna indietro   Versione Stampabile   Condividi su facebook



Un signore molto lontano dalla fede non si voleva confessare, e rispondendo al sacerdote, che lo esortava invece ad accostarsi a tale Sacramento, portò questa giustificazione: «Padre, io mi confesso con Dio! Non ho bisogno del prete per la confessione!» . «Bravo, angioletto mio. -disse il sacerdote- E ditemi: quando avete sete, andate a bere direttamente l'acqua alla sorgente del fiume?».
L'uomo lo fissò con aria un po' incredula e poi rispose: «Eh, Padre, Voi scherzate! Prendo il bicchiere, apro il rubinetto e... bevo. Se andassi alla sorgente sarei ridicolo e rischierei di morire...». «Ebbene - concluse il Sacerdote -, la Chiesa è l'acquedotto della Grazia e i suoi Sacerdoti ne sono i distributori. Con la Confessione, umilmente accostiamoci a loro e saremo salvi».
«Quale conforto per l'uomo colpevole, trafitto dal rimorso e pentito, udire la parola del Sacerdote, che in nome di Dio gli dice: "Io ti assolvo dai tuoi peccati"! E l'udirla dalla bocca di uno, che a sua volta avrà bisogno egli pure di chiederla per sé ad un altro Sacerdote, non solo non avvilisce il dono misericordioso, ma lo fa apparire più grande, facendoci meglio intravedere, attraverso la fragile creatura, la mano di Dio, per la cui virtù si opera il portento» (Sua Santità Pio XI).