A mani vuote
Paolo (24/12/2014)   Torna indietro   Versione Stampabile   Condividi su facebook



Ai tempi di re Erode, la notte in cui nacque Gesù, gli angeli portarono la buona notizia ai pastori. C’era un pastore poverissimo, tanto povero che non aveva nulla. Quando i suoi amici decisero di andare alla grotta portando qualche dono, invitarono anche lui. Ma lui diceva: “Io non posso venire: sono a mani vuote, che posso dare?” Ma gli altri tanto dissero e tanto fecero, che lo convinsero.
Così arrivarono dove era il Bambino, con sua Madre e Giuseppe. Maria aveva tra le braccia il Bambino e sorrideva vedendo la generosità di chi offriva cacio, lana o qualche frutto. Scorse il pastore che non aveva nulla e gli fece cenno di venire. Lui si fece avanti imbarazzato. Maria, per avere libere le mani e ricevere i doni dei pastori, depose dolcemente il Bambino tra le braccia del pastore che era a mani vuote.
Quando cerchi di entrare in te stesso e ti accorgi di essere “a mani vuote”, povero e debole, non spaventarti: è la tua ricchezza. Le mani vuote, sono il recipiente del dono che Dio vuol farti, primo fra tutti quello della coscienza di te stesso. E poi addirittura il dono di sé stesso.