Mamma, capolavoro di Dio
Giuliana (28/05/2014)   Torna indietro   Versione Stampabile   Condividi su facebook



Quando Dio decise di creare la mamma, era già al sesto giorno di lavoro e stava facendo ore di straordinario. Quand'ecco comparire un angelo che gli fa: “Questa qui te ne sta facendo perdere di tempo, eh?". L’Onnipotente rispose: “Sì, ma dev’essere completamente diversa e ha bisogno di tanti particolari. Deve avere, per esempio, un bacio capace di guarire tutto, da una gamba rotta a una delusione d'amore, e sei paia di mani". L'angelo scosse la testa incredulo: "Sei paia?".
"Il difficile non sono le mani", disse il buon Dio, "ma le tre paia di occhi che una mamma deve avere". "Così tanti?", si stupì l'angelo.
"Proprio così", disse Dio. "Un paio per vedere attraverso le porte chiuse quando domanda - Che state combinando lì dentro bambini? - anche se lo sa già. Un altro paio dietro la testa per vedere tutto quello che non dovrebbe vedere, ma che deve sapere. Il terzo paio di occhi davanti serve per vedere il figlio che si è cacciato nei guai e dirgli, senza pronunciare una parola, che lo capisce e gli vuole bene. E tanti altri particolari ancora”.
L’angelo, sfiorandogli gentilmente un braccio, cercò di dare un suggerimento al Padre eterno: “C’è troppo lavoro per un giorno solo. Va' a dormire. Finirai domani!”. Rispose il Signore: “Non posso. Ormai sono a buon punto; ho quasi finito. Ne ho già una che guarisce da sola se è malata, può preparare un pranzo per sei persone con mezzo chilo di carne tritata e riesce a tener fermo sotto la doccia un bambino di nove anni…".
L'angelo girò attorno al modellino di madre esaminandola bene. "È troppo tenera!", disse poi con un sospiro. "Ma è resistente!", ribattè subito il Signore. "Tu non hai idea di quello che può fare e deve sopportare una mamma!". "Sa pensare?", chiese l'angelo. "Non solo, ma sa fare anche ottimo uso della ragione e sa trovare una soluzione per ogni cosa…", ribattè il Creatore.
A quel punto l’angelo si accorse di qualcosa sul volto della donna, si chinò sul modello, passò un dito sulla guancia e subito dichiarò: “Qui c'è una perdita!”. Ma il Signore lo corresse: “Non è una perdita. È una lacrima. Le serve per esprimere gioia e tristezza, soddisfazione e delusione, dolore e solitudine, il magone e l’orgoglio”.
"Ma sei davvero un genio!" esclamò l'angelo, complimentandosi. "Hai davvero pensato a tutto!" Con sottile malinconia, Dio aggiunse: "Non ce l'ho messa io quella cosa lì; sono stati i figli…".

La donna è davvero un’opera stupenda e straordinaria, in tutti i sensi. Tutte le mamme sono un capolavoro di Dio!