Tutti... Santi
Padre Vittorino (25/10/2016)   Ritorna all'indice delle News   Versione Stampabile   Condividi su facebook



Carissimi, grazie per il vostro ricordo che mi fa sentire sempre vicino a voi, nonostante i nostri rari incontri, dovuti, purtroppo, alla distanza. E’ proprio vero che chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane… Oggi poi ci sono troppe persone che non hanno né denti né pane né tante altre cose. Visto che me lo avete chiesto, vi condivido qualche spunto  di riflessione per la festa dei Santi che ci accingiamo a celebrare e auspico che la presente  non venga considerata un fervorino soporifero. Chi sono i santi? In altre parole significa porsi questa domanda: “ chi siamo noi, che ci stiamo a fare nell’universo e dove stiamo andando?”
Vi assicuro che è l’unico interesse che ho e sul quale rifletto ogni giorno; ripeto ogni giorno. Niente di nuovo sotto il sole, dice il Qohelet. Però è vero solo fino a un certo punto.  Noi non siamo quelli di ieri e l’oggi non è mai uguale ai giorni passati nè a quelli futuri: prima di tutto perché cambia il cielo, le nuvole non sono mai uguali, il sole non ha mai lo stesso volto, e si sposta nello spazio assieme a tutto il suo sistema, compresa la nostra terra e via dicendo. Noi stessi mutiamo di pelle, di ossa, di corpo e di sentimenti finché non arriveremo alla meta finale che è l’universo di Dio: il Paradiso. Lì, o meglio, in quella dimensione, noi saremo come Dio. Fuori dal tempo e dallo spazio e perciò immutabili, come Lui, giacché non ci sarà un prima e un dopo: tutto sarà sempre in pienezza. Pienezza significa che non manca nulla. Questa è l’eternità: vedremo Dio come è. Cioè vedremo il tutto, noi stessi compresi, come siamo. Questo è il mistero che ci è stato rivelato. Mistero che sarà compreso nella sua totalità e nel quale saremo una cosa sola. Non nella con-fusione ma nella fusione-con Dio e tutte le altre sue creature. E visto che anche quello che noi chiamiamo Demonio è creatura di Dio, io sono certo che saremo un tutt’uno anche con lui: Gesù ha pregato perché tutti siamo una cosa sola con il Padre suo che è anche Padre nostro. Ci saranno cieli nuovi e terra nuova, dice l’Apocalisse, e io penso sinceramente di non essere lontano dalla Verità che ci rivela il Vangelo scrivendo queste cose. Chi si scandalizza è perché non ha capito nulla dell’amore di Dio, in particolare del fatto che Dio non ha misericordia ma è Misericordia. Questo significa Dio è Amore. Non ci ama perché ce lo meritiamo ma perché l’amore, la misericordia sono dono. Non è uno stipendio che ci siamo guadagnato con il lavoro. La salvezza, cioè la Santità, è come la vita. A nessuno Dio ha chiesto il permesso di dargli la vita. L’ha donata e basta. San Paolo dice a chiare lettere che Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi. E se lo vuole Lui, nessuno può impedirgli di essere Sè Stesso (cioè Misericordia), né i molti talebani cristiani, né il Vaticano (da non confondere con la Chiesa).
A meno che non siamo noi stessi a rifiutare il dono del Suo Amore. Sono tuttavia convinto che il Dio di Gesù Cristo, che è il mio e penso pure il vostro, inventerà il sistema affinché neppure uno vada smarrito, giacché credo vivamente che ogni creatura fallita sarebbe un fallimento di Dio e, da quanto ho capito io, il fallimento non è da Dio.
Questa è la santità alla quale siamo vocati. I santi sono coloro che hanno compreso un po’ prima degli altri uomini e donne l’essenza divina. Spero di essere tra questi. E’ quanto desidero pure per voi.

Un abbraccio a voi e alla comunità di Flambro, don Pierino compreso.
Se mi inviterete farò tutto il possibile per non deludervi. Ciao a tutti.
Un po’ vostro P. Vittorino c.m. (che significa: Congregazione della Missione di S. Vincenzo de’ Paoli)